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IL VECCHIO E IL MARE
Il vecchio Santiago sfida le forze incontenibili della natura nella disperata caccia a un enorme pescespada dei Caraibi, e poi nella lotta, quasi letteralmente a mani nude, contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della riuscita nell'impresa. Forse per la prima volta nella sua vita, mentre ingaggia il corpo a corpo coi suoi nemici acquatici, si scopre coraggioso e fiero. Capisce che si può vincere, anche se dovrà realizzare che nella vittoria si nasconde la sconfitta, eterno dramma dell'essere umano. Il pescespada, durante la lotta, rimane sempre sotto l’acqua, il pescatore non lo vede mai, anche se vorrebbe vederlo, vorrebbe sapere con chi ha a che fare: probabilmente è simbolo di un male più profondo, una ferita che ogni uomo non può eludere ma solo affrontare con tutte le forze che ha in corpo. Il ragazzino Manolin è l'unico che lo capisce e gli è fedele. Ha imparato il mestiere di pescatore e tutti i segreti dal vecchio, ma è costretto ad abbandonare il suo amico di viaggio, per volere dei genitori, che desiderano peschi su un’altra barca con maggior fortuna. Manolin però è molto affezionato al vecchio e, appena può, se ne prende cura come se fosse un figlio: un figlio che sogna i leoni! Nel rapporto intenso col ragazzino e nel ritrovarsi vincitore triste, Santiago trova la ragione della propria esistenza. Dalla loro amicizia capiamo che, probabilmente, il calore umano è l’unico medicamento possibile per alleviare quel male profondo che è dentro ognuno di noi. Alla fine della sua grande carriera di scrittore, Ernest Hemingway rimedita i temi fondamentali di ciò che ha elaborato negli anni, nella cornice simbolica di un'epica individuale e, contemporaneamente, ripercorre i grandi modelli letterari che, come Moby Dick, hanno reso celebre la letteratura nordamericana.
12/04/2025 | 1 Evento
A partire da 16.50 €
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IL VECCHIO E IL MARE
IL VECCHIO E IL MARE
Il vecchio Santiago sfida le forze incontenibili della natura nella disperata caccia a un enorme pescespada dei Caraibi, e poi nella lotta, quasi letteralmente a mani nude, contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della riuscita nell'impresa. Forse per la prima volta nella sua vita, mentre ingaggia il corpo a corpo coi suoi nemici acquatici, si scopre coraggioso e fiero. Capisce che si può vincere, anche se dovrà realizzare che nella vittoria si nasconde la sconfitta, eterno dramma dell'essere umano. Il pescespada, durante la lotta, rimane sempre sotto l’acqua, il pescatore non lo vede mai, anche se vorrebbe vederlo, vorrebbe sapere con chi ha a che fare: probabilmente è simbolo di un male più profondo, una ferita che ogni uomo non può eludere ma solo affrontare con tutte le forze che ha in corpo. Il ragazzino Manolin è l'unico che lo capisce e gli è fedele. Ha imparato il mestiere di pescatore e tutti i segreti dal vecchio, ma è costretto ad abbandonare il suo amico di viaggio, per volere dei genitori, che desiderano peschi su un’altra barca con maggior fortuna. Manolin però è molto affezionato al vecchio e, appena può, se ne prende cura come se fosse un figlio: un figlio che sogna i leoni! Nel rapporto intenso col ragazzino e nel ritrovarsi vincitore triste, Santiago trova la ragione della propria esistenza. Dalla loro amicizia capiamo che, probabilmente, il calore umano è l’unico medicamento possibile per alleviare quel male profondo che è dentro ognuno di noi. Alla fine della sua grande carriera di scrittore, Ernest Hemingway rimedita i temi fondamentali di ciò che ha elaborato negli anni, nella cornice simbolica di un'epica individuale e, contemporaneamente, ripercorre i grandi modelli letterari che, come Moby Dick, hanno reso celebre la letteratura nordamericana.
12/04/2025 | 1 Evento
A partire da 16.50 €
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Con: Sebastiano Somma
Il vecchio Santiago sfida le forze incontenibili della natura nella disperata caccia a un enorme
pescespada dei Caraibi, e poi nella lotta, quasi letteralmente a mani nude, contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della riuscita nell'impresa. Forse per la prima volta nella sua vita, mentre ingaggia il corpo a corpo coi suoi nemici acquatici, si scopre coraggioso e fiero. Capisce che si può vincere, anche se dovrà realizzare che nella vittoria si nasconde la sconfitta, eterno dramma dell'essere umano. Il pescespada, durante la lotta, rimane sempre sotto l’acqua, il pescatore non lo vede mai, anche se vorrebbe vederlo, vorrebbe sapere con chi ha a che fare: probabilmente è simbolo di un male più profondo, una ferita che ogni uomo non può eludere ma solo affrontare con tutte le forze che ha in corpo. Il ragazzino Manolin è l'unico che lo capisce e gli è fedele. Ha imparato il mestiere di pescatore e tutti i segreti dal vecchio, ma è costretto ad abbandonare il suo amico di viaggio, per volere dei genitori, che desiderano peschi su un’altra barca con maggior fortuna. Manolin però è molto affezionato al vecchio e, appena può, se ne prende cura come se fosse un figlio: un figlio che sogna i leoni! Nel rapporto intenso col ragazzino e nel ritrovarsi vincitore triste, Santiago trova la ragione della propria esistenza. Dalla loro amicizia capiamo che, probabilmente, il calore umano è l’unico medicamento possibile per alleviare quel male profondo che è dentro ognuno di noi. Alla fine della sua grande carriera di scrittore, Ernest Hemingway rimedita i temi fondamentali di ciò che ha elaborato negli anni, nella cornice simbolica di un'epica individuale e, contemporaneamente, ripercorre i grandi modelli letterari che, come Moby Dick, hanno reso celebre la letteratura nordamericana.
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